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Timo

Il genere Thymus appartiene alla famiglia delle Labiateae e comprende circa 350 specie di piante tra le quali il timo comune (Thymus vulgaris) originario del Mediterraneo Occidentale. Il Thymus vulgaris è molto diffuso sul territorio italiano, presente allo stato spontaneo o coltivato e, assieme al Thymus serpillum, è il più utilizzato per le sue proprietà terapeutiche. Altre specie di piante del timo sono il Thymus Herba Barona e il Thymus citriodorus, dal caratteristico profumo di limone.

Le foglie del timo sono piccole e allungate, di colore verde-grigio e ricoperte da una fitta peluria. Il timo in cucina è molto apprezzato sia per le qualità organolettiche che per l'effetto digestivo. Si sposa bene con molti cibi come carni arrosto o in umido, pesce, verdure, funghi, oli e aceti aromatici. Usato anche per profumare vini e preparare liquori, il suo infuso è un ottimo sostituto di tè o caffè. A differenza di ciò che accade ad altre spezie, il timo non perde il suo aroma dopo l'essiccazione, anzi, il suo profumo risulta più intenso, come avviene anche per l'origano e il rosmarino.

Utilizzato dall'epoca degli Antichi Egizi per l'imbalsamazione, il timo era molto apprezzato in Grecia, dove il miele di timo era considerato una prelibatezza, e nell'Impero Romano dove i soldati si cospargevano di acqua e timo convinti che questa pianta infondesse coraggio e vigore.

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